INFORMAZIONE CULTURA E ACCESSIBILITÀ
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TEATRO VITTORIA
TORINO, 22 SETTEMBRE 2017
Organizzato dall’Associazione Torino + Cultura Accessibile onlus
In collaborazione con
ANFFAS Piemonte e l’Associazione Oltre la Forma, Festival della TV e dei Nuovi Media.
Il convegno in partnership con l’Ordine dei Giornalisti del Piemonte

Con il patrocinio
Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Rai Responsabilità Sociale, Dipartimento di Culture Politica e Società UNITO, Città di Torino, Accessible Culture & Training, Progetto CINEMANCHIO

Media partner
La Repubblica

Atti del Convegno (In ordine di intervento)
Cliccando sui nomi si accede ai testi degli interventi

Prima parte

Introduzione
Daniela Trunfio (Presidente dell’Associazione Torino + Cultura Accessibile) – Solo saluti
Francesca Leon (Assessora alla Cultura della Città di Torino)
Giancarlo D’Errico (Consigliere ANFFAS Nazionale e Presidente ANFFAS Piemonte)
Silvio Magliano (Consiglio comunale dei Moderati, e della Cooperativa Vol.to)
Stefano Borgato, Direttore di Superando.it (Lettera inviata)
Stefano Pierpaoli (Associazione Consequenze, membro del Progetto Cinemanchìo)
“Consapevolezza e legittimazione nei processi di accessibilità”
 Dario Scarpati (Responsabile accessibilità museale per ICOM Italia)
“I Musei per la cultura accessibile”
 Miriam Mandosi (coordinatrice del gruppo di lavoro dei giovani professionisti museali di ICOM Italia)
“Mediazione, interpretazione e accessibi­lità nei luoghi della cultura: quando, come e chi”
 Federico Spoletti (Sub-Ti Access, Londra, Roma, partner tecnico di Cinemanchìo) 
 Vera Arma (CulturAbile, Artis-Project & Unimaccess, Gruppo Servizi Audiovisivi)
“Sì, i ciechi vanno al cinema – e ti dico come”
 Carlo Eugeni (Docente di sottotitolazione per non udenti (Università di Parma o Ci­vica Scuola Interpreti e Traduttori “Altiero Spinelli” di Milano)
“La sottotitolazione per non udenti: vitale per alcuni, utile per tutti”
Interventi del Pubblico
Francesco Fratta – Unione Italiana Ciechi Ipovedenti
Augusta Bassi – Musicoterapeuta
Serafino Timeo – Presidente dell’ENS Torino e Piemonte
Anna Peiretti – giornalista e responsabile del progetto “Libri per Tutti”
Maurizio Gaido – consigliere dell’Unione Italiana Ciechi Ipovedenti di Torino
Valeria Cotura – FIADDA
Graziella – presidente di una cooperativa di Trento sportello handicap in convenzione con la Provincia
Paolo de Luca – APIC
Liliana Cardone – presidente dell’Associazione Ipoudenti

Seconda parte

Pilar Orero: (Progetto Europeo Easy Reading)
“Accogliere l’accessibilità per un accesso democratico alla cultura”
Cristina Mussinelli (Segretario Generale Fondazione LIA – Libri Italiani Accessibili)
“I libri di tutti: innovazione e collaborazione per promuovere l’accessibilità”
Humberto Insolera: (European Disability Forum (EDF) Executive Committee)
“How e-accessibility benefit everyone?”
Raffaella Cocco ( Responsabile Accessibilità RAI)
“I broadcasters europei e la disabilità”
Andrea Del Principe (Centro Ricerche Rai)
 Jacopo Venier (direttore di Libera TV)
“ Le barriere invisibili di Internet. La svolta necessaria per una vera accessi­bilità dei contenti e dell’informazione in rete”
 Antonio Malafarina, giornalista freelance e blogger del
Corriere della Sera gli InVisibili
“La comunicazione, elemento inviolabile dell’accessibilità”
 Interventi del Pubblico
Paola Matossi, Museo Egizio
Valentina Caputo Consiglio Regionale della Regione Piemonte

 

Le parole chiave del convegno

In questo breve testo abbiamo riassunto quelli che secondo noi sono gli stimoli e le argomentazioni sui quali ci auguriamo di poter lavorare in un prossimo futuro.

L’inclusione è un meccanismo culturale (Giancarlo d’Errico))

Considerare la disabilità come una situazione normale che può capitare a tutti nel corso dell’esistenza (Stefano Borgato)

Il prodotto culturale è diventato più che mai prodotto e basta (Stefano Pierpaoli)

La cultura è un processo (Stefano Pierpaoli)

Legittimazione individuale dei fruitori (Stefano Pierpaoli)

Il museo è un’istituzione permanente al servizio della società e del suo sviluppo, al servizio della società (Dario Scarpati)

Il museo è anche un teatro, un teatro di esperienze. (Dario Scarpati)

Oggi finalmente i musei parlano di interpretazione e questa è veramente una svolta
(Miriam Mandosi)

Il diritto all’eredità culturale e l’altro è l’importanza della comunità di eredità. Il patrimonio culturale esiste solo se ci sono delle persone che lo individuano e capiscono che ha un valore, e quindi lo conservano, e quindi lo portano avanti per le generazioni future (Miriam Mandosi – Convenzione di Faro)

La forza dei musei siamo noi, noi tutti, noi che fruiamo del patrimonio e noi che ci lavoriamo. ma noi che ci lavoriamo, chi siamo?  (Miriam Mandosi)

Quando si parla di accessibilità non lo si fa dopo che il direttore o il curatore ha deciso cosa esporre o come, ma si fa insieme. Vogliamo costruire un patrimonio che serva a creare una società democratica? Cominciamo subito a capire che dobbiamo farlo dall’inizio insieme, tutti insieme. (Miriam Mandosi)

Secondo uno studio fatto da Offcom, di cui parlava prima Federico Spoletti, in Inghilterra i sottotitoli per non udenti sono utilizzati solo per il 20% dai non udenti, quindi appunto sordi segnanti, presbiacusici etc.. perché il restante 80% è composto dagli udenti, cioè da persone che sentono, ma che sono per esempio straniere. Per esempio in Germania i sottotitoli per non udenti sono utilizzati da molto tempo per integrare gli immigrati turchi. (Carlo Eugeni)

Noi siamo abituati a ragionare, il nostro cervello funziona tracciando contorni, quindi parliamo di femmine, maschi, ciechi, sordi, disabili, normali etc…  tracciamo dei contorni chiusi. (Maurizio Gaido)

Il processo di inclusione prevede un modo completamente diverso, prevede che il contorno non sia predefinito, ma il contorno è un contorno che si crea e cambia continuamente, e al contorno partecipano tutti gli elementi del sistema ed è un contorno aperto, non c’è mai nessuno che sta dentro e un altro che è fuori e deve essere incluso.  E’ un processo culturale, è una sfida assolutamente interessante e molto grossa questa ed è quello che sta avvenendo un po’ questa mattina. In qualche modo si cerca di aprire questo contorno. (Maurizio Gaido)

L’inclusione è tutti che si muovono a produrre un contorno che però è aperto, è aperto a tutti, quindi comprende tutti. (Maurizio Gaido)

L’obiettivo dell’inclusione è quello di fare il mainstreaming, vale a dire diverse necessità che vengono soddisfatte da uno stesso servizio, anche se comunque ci sarà qualcuno che rimarrà scontento. Quindi forse la parola più interessante è il mainstreaming.  (Pilar Orero)

Adesso dirò una cosa poco popolare. Se tutti i disabili si unissero, probabilmente otterrebbero maggiori risultati, perché le persone con impianto cocleare non si parlano con i sordi segnanti, che non si parlano con altre categorie, in questo modo non otterremo mai niente. (Pilar Orero)

L’accessibilità non è una condizione medica, è una condizione umana (Pilar Orero)

L’obiettivo della fondazione è quello di fare in modo che sia possibile per le persone con disabilità visiva l’accesso ai libri e agli stessi titoli, con gli stessi formati digitali e quindi con gli stessi standard utilizzati nel mondo editoriale, negli stessi tempi, negli stessi canali e anche con le stesse informazioni bibliografiche e con gli stessi strumenti di lettura che usano tutte le altre persone.  (Cristina Mussinelli) 

Il concetto di fondo è quello che dicevo prima: si ragiona su un concetto che è quello del born access publication, pubblicazioni che nascono accessibili a partire dalle fasi iniziali della produzione. (Cristina Mussinelli)

L’obiettivo finale appunto è quello di avere un sistema integrato in cui siano accessibili i contenuti, ma siano accessibili anche i canali tramite i quali si comprano questi contenuti questi contenuti, e siano accessibili anche i dispositivi e gli strumenti di lettura come le app o i software di lettura che vengono utilizzati.  (Cristina Mussinelli)
Sarebbe bello immaginare un mondo accessibile dove gli autori, e penso a tutti gli autori anche di cinema, che vanno certamente tutelati, che possano però essere nelle condizioni di dire: ok, ti dò da subito una liberatoria universale, affinché tutte queste traduzioni siano possibili (Anna Peiretti)

Nulla di quello che rendiamo accessibile è solamente per la disabilità, ma è assolutamente per tutti (Humberto Insolera)

L’Italia nel 2007 ha firmato questa convenzione e l’ha ratificata nel 2009. Ratificare una convenzione vuole dire prendersi la responsabilità, l’impegno di inserire quanto dettato dalla Convenzione ONU all’interno della legislazione italiana.  (Humberto Insolera)

La Rai è tenuta a fare gare pubbliche. Quindi la sottotitolazione non è considerata all’interno del processo produttivo di un programma. Se così fosse, non avremmo problemi.  (Raffaella Cocco)

E’ la produzione che deve prendersi carico della resa accessibile, non chi poi alla fine deve rendere accessibile un prodotto che accessibile non è.  (Daniela Trunfio a proposito di RAI)

Nasce la lobby per l’accessibilità?  Questa domanda la vedremo nel processo che da questo incontro si può generare.  (Jacopo Venier)

E’ stato detto che il prodotto culturale è un processo e non è un prodotto. Anche la notizia è un processo e non è un prodotto.  (Jacopo Venier)

. L’accessibilità è una notizia?  Su questo dovremmo interrogarci. Io credo sia una notizia, ma dobbiamo costruire un’accensione di interesse, una sensibilità all’interesse stesso (Jacopo Venier)

La notizia deve essere trasferita nel minor tempo possibile, costruita e trasferita nel minor tempo possibile, se no non è notizia (Jacopo Venier)

Allora io dico che non è possibile fare un salto di qualità nell’informazione in rete sul tema dell’accessibilità se non ci sarà una rete che costruisca un’ecologia digitale, un mercato delle informazioni accessibili, un modo di indirizzare anche il flusso della ricerca di informazione tale da rendere sostenibile la produzione di contenuti di informazione accessibili.  (Jacopo Venier)

Allora qui c’è un punto politico, cioè affrontare il tema dell’accessibilità e un tema di uguaglianza digitale. E’ la costruzione di una cittadinanza digitale piena, non può che passare attraverso la rimozione delle barriere, non architettoniche, ma barriere sensoriali che impediscono la piena cittadinanza digitale e quindi la costruzione di una piena democrazia
(Jacopo Venier)

Ci vogliono risorse e ci vuole anche forse… l’agenzia per l’accessibilità digitale che riconosca lo sforzo per l’accessibilità (Jacopo Venier)

L’accessibilità deve essere rivolta a tutti e quindi l’accessibilità deve cambiare accezione AM
dobbiamo pensare a un’accessibilità che sia essa stessa utenza ampliata, essa stessa progettazione universale (Antonio Giuseppe Malafarina)

La disabilità sta nella condizione di salute di una persona in rapporto all’ambiente E quando questa condizione è sfavorevole crea della disabilità (Antonio Giuseppe Malafarina)

L’accessibilità ha un suo linguaggio. Il linguaggio non può prescindere da quello della disabilità. Il linguaggio della disabilità deve essere conosciuto (Antonio Giuseppe Malafarina)