23 ottobre 2019

+Cultura Accessibile-Cinemanchìo

Le Associazioni del cinema e dell’audiovisivo italiano
che rappresentano l’intera filiera produttiva e distributiva cinematografica

le ONLUS e le Associazioni di Promozione Sociale
che rappresentano le persone disabili

 

presentano il

MANIFESTO PER L’ACCESSIBILITÀ E LA FRUIZIONE IN AUTONOMIA DEL PATRIMONIO CULTURALE CINEMATOGRAFICO

 

Tale documento è il risultato di un confronto scrupoloso e accuratamente approfondito svolto con la mediazione dei rappresentanti del “Progetto Cinemanchìo per l’accessibilità culturale”.

Dal lungo e attento lavoro realizzato in costante collegamento con tutte le parti in causa, è scaturita l’elaborazione di un modello inclusivo rispetto all’esperienza della visione dei film nelle sale cinematografiche e rivolto in particolare alle persone con disabilità sensoriale, cognitiva, intellettiva e/o relazionale.

Il MANIFESTO PER L’ACCESSIBILITÀ E LA FRUIZIONE IN AUTONOMIA DEL PATRIMONIO CULTURALE CINEMATOGRAFICO, nel rispetto del diritto sancito dalla Costituzione della Repubblica Italiana, si ispira ai principi fondamentali dell’autonomia, dell’autodeterminazione e ove sia possibile, della pluralità delle soluzioni, al fine di eliminare ogni forma di esclusione e di limitazione per la libera fruizione del prodotto cinematografico in quanto strumento imprescindibile per tutti i cittadini della partecipazione all’offerta culturale.


A tale proposito si citano:

Articolo 30 della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità:

“Gli Stati riconoscono il diritto delle persone con disabilità a prendere parte su base di uguaglianza con gli altri alla vita culturale e adottano tutte le misure adeguate a garantire alle persone con disabilità:

  • l’accesso ai prodotti culturali in formati accessibili;
  • l’accesso a programmi televisivi, film, spettacoli teatrali e altre attività culturali, in formati accessibili;
  • l’accesso a luoghi di attività culturali, come teatri, musei, cinema, biblioteche e servizi turistici, e, per quanto possibile, a monumenti e siti importanti per la cultura nazionale”.

Articolo 3 della Costituzione della Repubblica Italiana

“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana”


Il percorso inclusivo, che è stato concepito nel contesto cinematografico, costituirà per milioni di persone, per le loro famiglie e per la rete sociale che a vario titolo ruota intorno ad esse, uno degli elementi cardine per essere parte integrata e protagonista della vita culturale della comunità di cui fanno parte.

Il vincolo che ha alimentato l’iniziativa comune appartiene alla missione stessa che un’offerta culturale coerente ed efficace deve garantire alla collettività ed è finalizzato alla rimozione graduale e progressiva di ogni fattore che possa creare forme di discriminazione e di esclusione nella partecipazione all’esperienza cinematografica.

Il modello elaborato non rappresenta altresì uno scenario definitivo e incondizionato, tuttavia costituisce l’architettura di riferimento di un percorso aperto ai contributi migliorativi che potranno provenire dalle esperienze realizzate in corso d’opera e dalle proposte dei cittadini e delle associazioni di categoria.

Lo spirito cooperativo e costruttivo posto al servizio dello sviluppo di questo modello in ogni fase del confronto, ha permesso di definire un quadro ben determinato che consenta a produttori, distributori ed esercenti di intervenire, nel contesto di una ragionevole gradualità, nell’introduzione di strumenti tecnologici e di pratiche di accoglienza nei luoghi dell’offerta cinematografica.

L’auspicio, che è anche prospettiva di innovazione, è quello di sviluppare, accanto all’utilizzo di strumenti tecnologici e buone pratiche, la produzione di un percorso per l’alfabetizzazione e la cultura cinematografica, in quanto elemento imprescindibile per raggiungere l’obiettivo della vera accessibilità e dell’autentica inclusione in uno scenario complessivo di rilancio del cinema italiano.

Al fine di coordinare il lavoro di formazione, informazione e di costante comunicazione con tutti i cittadini, le associazioni di promozione sociale istituiranno una commissione permanente che avrà il compito di supervisionare le diverse esperienze di accessibilità su tutto il territorio nazionale e nel caso segnalare e proporre elementi migliorativi per il perfezionamento dell’offerta.

Le Istituzioni, in ambito nazionale e locale, saranno il fattore di garanzia e il punto di riferimento fondamentale per i milioni di cittadini coinvolti e per le associazioni impegnate nella riuscita del modello di accessibilità.

IL MODELLO DI ACCESSIBILITÀ AL CINEMA

Nell’ottica di aumentare l’offerta cinematografica italiana rivolta alle persone con disabilità, il percorso seguito ha visto ANEC, ANEM e ANICA sensibilizzare i propri associati nel cogliere le nuove previsioni normative come un’opportunità di avanzamento socio-culturale del Paese.

Garantire maggiore accessibilità all’offerta in sala di opere cinematografiche italiane si pone infatti come primo passaggio obbligato, necessario anche a generare e consolidare sensibilità sul tema e a sollecitare l’adesione spontanea delle imprese oggi non direttamente coinvolte.

In prospettiva, l’obiettivo è il raggiungimento graduale della massima inclusione culturale delle persone con disabilità residenti sul territorio italiano.

I titoli coinvolti saranno quindi, in prima battuta, tutti i film di nazionalità italiana.

I produttori e distributori di ogni titolo saranno responsabili della realizzazione del master e della delivery delle copie digitali contenenti sia i sottotitoli in italiano sia le tracce audio necessarie alla fruizione dell’opera per le persone con disabilità sensoriali, realizzate con soluzioni tecnologiche in linea con gli standard di mercato.

La presente proposta – individuata come livello minimo di offerta – viene quindi avanzata a valle di un’analisi delle migliori pratiche a livello europeo, dei nuovi adempimenti per le imprese previsti dalla legge di riforma del cinema e dell’audiovisivo (legge n. 220 del 2016) e dopo un accurato confronto interno alle Associazioni firmatarie della presente proposta.

Tipologie di proposta al pubblico delle sale

AUDIODESCRIZIONI

Qualunque sia la tecnologia a disposizione (codifica tramite DCP con decoder che trasmette il segnale al ricevitore con cuffie consegnato agli spettatori; oppure l’app scaricata direttamente dallo spettatore, con utilizzo del proprio dispositivo o di altro supporto se disponibile al cinema), le persone cieche o ipovedenti potranno usufruirne a loro scelta nelle sale predisposte e per i titoli disponibili in qualsiasi spettacolo della settimana.

SOTTOTITOLI

Ferma restando la preferenza obbligata per la proiezione di copie sottotitolate in italiano (cd. “captioning” con descrizione ambientale per non udenti), rispetto alle app per leggere i sottotitoli su adeguati supporti (forniti se disponibili dal cinema) oppure ad occhialini appositi (ancora in fase sperimentale), vanno definite modalità minime di impegno da parte degli esercenti sottoposti all’obbligo.

La proposta consiste in un impegno minimo da parte dell’esercizio – che ogni esercente o circuito potrà naturalmente migliorare e adattare – in termini di proiezioni:

– monosale e bisale: minimo 1 spettacolo a settimana;

– cinema da 3 a 5 schermi: minimo 2 spettacoli a settimana;

– cinema da 6 a 9 schermi: minimo 3 spettacoli a settimana, di 2 film diversi;

– cinema da 10 schermi in poi: minimo 4 spettacoli a settimana, di 2 film diversi.

Questa prima regolamentazione sarà adottata a titolo sperimentale per i primi due anni, sulla base della stesura di un Protocollo d’Intesa che le Associazioni si ripromettono di sottoscrivere, sottoponendolo in via preliminare a una presa d’atto positiva da parte del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali – Direzione Generale Cinema.

ADATTAMENTO AMBIENTALE

Le proiezioni per persone affette da disabilità cognitive, in particolare per i ragazzi e i loro familiari e amici, non richiedono specifici investimenti tecnologici bensì l’impiego di accorgimenti tecnico-ambientali come: luci tenui, volume audio moderato, possibilità di movimento durante la proiezione.

Anche alla luce delle positive esperienze già poste in essere da uno dei principali circuiti nazionali, le Associazioni dell’esercizio promuovono contatti e intese tra le Associazioni per la promozione dell’inclusione sociale e le Associazioni & Imprese di esercizio sul territorio, per consentire lo svolgimento di proiezioni periodiche dedicate, in particolare matinées di film per ragazzi.

Le pratiche di adattamento ambientale così come le altre forme di facilitazione per l’accoglienza e l’attenzione verranno individuate anche sulla base delle specifiche esigenze provenienti dalle associazioni di categoria e sviluppate in collaborazione con l’organismo di coordinamento.

Il Manifesto è stato ampiamente concordato con tutte le parti in causa, condiviso con le Istituzioni e verrà reso disponibile a tutti i cittadini italiani

SCARICA IL MANIFESTO PER L’ACCESSIBILITÀ E LA FRUIZIONE IN AUTONOMIA DEL PATRIMONIO CULTURALE CINEMATOGRAFICO