L’accessibilità è emancipazione

Mondo Padano – 19 novembre 2021 L’accessibilità è la porta verso l’emancipazione Pierpaoli: serve un salto di qualità da parte di politica e associazioni Accessibilità è la “parola d’ordine” di questa settimana. Ne parliamo con Stefano Pierpaoli, presidente del Filmstudio di Roma e coordinatore del progetto +Cultura Accessibile. Pierpaoli, come nasce +Cultura Accessibile? «Nasce nel 2017 dalla confluenza di esperienze che andavano avanti da molti anni, a cominciare dalla Fondazione Carlo Molo Onlus di Torino e Consequenze di Roma e grazie all’impegno di Daniela Trunfio che attraverso questa fusione ha saputo imprimere un grande impulso alle iniziative di innovazione nel campo dell’inclusione culturale in tutta Italia». L’art. 9 della Convenzione ONU parla del diritto all’accessibilità in un senso molto ampio. Cosa rappresenta questo concetto per la vostra organizzazione? «Fin dall’inizio ci siamo impegnati per inserire in Italia una nuova mentalità e un approccio che coniugasse il valore aggiunto dell’esperienza culturale all’intervento sociale. L’accessibilità non è solo un insieme di strumenti per consentire alle persone disabili di partecipare a un evento. Per noi questo termine rappresenta la principale porta d’ingresso verso l’emancipazione e la libertà e grazie a modelli messi a sistema in tutta Italia garantire a tutti un più elevato livello di conoscenza e quindi di maggiore partecipazione alla vita della comunità». Quando si parla di barriere che impediscono l’accessibilità si parla spesso solo di barriere architettoniche, chiamate visibili. Ci sono però anche le barriere invisibili…. «I muri più alti e insopportabili sono quelli costruiti con i mattoni dell’ignoranza, del pregiudizio e dell’ingiustizia sociale. Per abbattere queste barriere serve innanzitutto un salto di qualità intellettuale da parte delle Istituzioni, della politica e dell’associazionismo. Il tema dell’inclusione culturale si affronta, nella maggior parte dei casi, con criteri inefficaci e superati. Le Istituzioni sono ostaggio dei partiti i quali agiscono solo in funzione di logiche da consenso. Le realtà associative molto spesso riproducono queste dinamiche e le trattative si svolgono in un contesto ristretto e poco rappresentativo. Il peso di questo malfunzionamento ricade sulle realtà locali che devono affrontare un lavoro improbo nel quale spesso vengono abbandonate a sé stesse in un panorama a macchia di leopardo in cui i servizi sono assicurati dallo sforzo sovraumano di poche persone. Tutto questo produce una ricaduta drammatica sulle famiglie in uno scenario di crescente disuguaglianza. Il capitolo cultura viene considerato marginale ma è invece l’elemento principale per eliminare questi gravissimi squilibri e assicurare a tutte queste persone gli strumenti più adeguati per diventare protagonisti attivi del cambiamento che tutti noi desideriamo. Anche la rassegnazione e l’accettazione di un sistema iniquo fanno parte delle barriere invisibili. L’esperienza culturale valida e diffusa consente di acquisire la giusta consapevolezza per non cedere alla rassegnazione e per non abbassare la guardia rispetto al minimo fenomeno di esclusione e di discriminazione ». Negli ultimi anni la tecnologia si è dimostrata una grande alleata nella vita quotidiana di tutti. Cosa ha cambiato nell’esperienza culturale delle persone con disabilità? «Gli strumenti tecnologici che abbiamo oggi a disposizione ci permettono di sviluppare modelli di accessibilità impensabili fino a pochi anni fa. Dotare di questi strumenti ogni luogo della cultura è un obbligo per un paese civile e democratico. Su questo obiettivo deve essere fatto un grande investimento per raggiungere uno standard di efficienza e di diffusione in tutta la Penisola. Occorre tuttavia stare attenti a due diversi fattori di criticità che possono essere creati dalla stessa tecnologia. Il primo riguarda la convinzione sbagliata che sia sufficiente affidarsi a un apparato tecnologico per poter dire che un luogo è diventato accessibile. Servono professionalità e competenze di elevato valore per ottimizzare le potenzialità offerte dalla tecnologia. Il secondo aspetto che vogliamo mettere in evidenza è quello della centralità della persona. Abbiamo più volte presentato proposte per l’inserimento professionale delle persone disabili nei processi che riguardano lo sviluppo e l’utilizzo delle tecnologie. Grazie all’esperienza diretta di queste figure e alle particolari sensibilità che posseggono si garantirebbe un più significativo intervento umano nei percorsi di inclusione. La tecnologia deve essere al servizio della persona e non deve accadere il contrario ». Quali sarebbero le problematiche principali in materia di accessibilità che si trovano più spesso? «Noi di +Cultura Accessibile ci troviamo molto spesso ad affrontare ostacoli dovuti soprattutto alla mancanza di una coscienza diffusa su ciò che accessibilità e inclusione vogliono davvero dire. L’evento accessibile è ancora occasionale e legato a momenti specifici che il più delle volte rappresentano un appuntamento di facciata privo di un senso più profondo. Il problema più grande in Italia è l’assenza di un modello definito messo a sistema. Poter contare su un riferimento determinato darebbe agli operatori e ai cittadini una serie di punti di riferimento che renderebbe agevole e fluida l’esperienza culturale». Tra le vostre attività ci sono due iniziative molto interessanti: i corsi di formazione e il progetto Cinemanchìo (portato anche a Cremona). In cosa consistono? «I nostri Corsi fanno parte del ragionamento sulla creazione di professionalità e competenze di cui parlavo prima. Soltanto grazie a figure che sappiano muoversi con padronanza nel campo dell’inclusione sarà infatti possibile ottenere risultati ambiziosi e concreti. I partecipanti ai corsi apprendono tecniche d’avanguardia grazie al supporto dei migliori docenti in circolazione. Il progetto “Cinemanchìo” è il più grande processo di accessibilità culturale mai proposto in Italia. Abbiamo introdotto il sistema di adattamento ambientale “Autism Friendly” nel 2014 al Cinema Filmstudio di Roma e lo abbiamo poi portato dappertutto. Abbiamo realizzato oltre mille proiezioni accessibili in tutta Italia sia per le persone autistiche che per i disabili sensoriali. Grazie al nostro intervento è stata inserito, per la prima volta, l’obbligo dell’accessibilità per i film che ricevono un sostegno pubblico. Purtroppo attendiamo ancora dal Ministro Franceschini che questi importanti passi avanti divengano effettivi e concreti perché purtroppo non è stata a oggi ancora accolta la nostra proposta per far rispettare il testo della Legge Cinema che prevede queste misure. Il deficit di accessibilità resta tuttora e rimarrà tale finché non sarà messo in opera un progetto di razionalizzazione che abbiamo presentato 3
FAHRENHEIT 2.0 #ArtNeedsTime

PROGETTO FAHRENHEIT #ArtNeedsTime 2.0 A cura de Il Mulino di Amleto LA COMPAGNIA Il Mulino di Amleto, compagnia considerata tra le più significative della nuova generazione teatrale, nata nel 2009 da un gruppo di attori diplomati alla Scuola del Teatro Stabile di Torino è diretta da Marco Lorenzi e Barbara Mazzi. Gli spettacoli, diretti da Marco Lorenzi, hanno replicato in tutta Italia ma anche in Cina e in Svizzera. A partire dal 2014 l’opera della compagnia è stata riconosciuta e supportata, attraverso la coproduzione di spettacoli, da parte di numerosi enti teatrali italiani, come Teatro Stabile di Torino/Teatro Nazionale, TPE- Teatro Piemonte Europa, La Corte Ospitale, Centro di produzione Elsinor di Milano, Teatro stabile di Friuli Venezia Giulia, Fondazione Solares delle Arti e ACTI Teatri Indipendenti. nel 2020 nasce il format Fahrenheit #ArtNeedsTime- un percorso digitale per spettatori tra letteratura e teatro. Nel Luglio 2020, nonostante le difficoltà procurate da Covid a tutto il settore, la compa- gnia riesce a debuttare con il nuovo lavoro Kollaps con grandissimo successo al Summer Plays di Torino. Attualmente l’ensemble è impegnato nel progetto Fahrenheit 2.0 e nella nuovissima produzione teatrale Festen, la prima versione italiana del capolavoro di Vinterberg. PROGETTO Fahrenheit 2.0 – Alcuni punti di forza 1) E’ un format già collaudato lo scorso anno (Fahrenheit 1.0) come risposta diretta alle condizioni precarie sociali e culturali emerse con l’emergenza sanitaria. 2) La lettura attività cardine sulla quale si basa il progetto, sebbene sia una delle poche attività culturali liberamente fruibile durante il lockdown, è affrontata con disinteresse da oltre 55% di italiani. Il progetto punta a restituirle il valore di formazione e inclusione sociale, creando azioni concrete che possano riavvicinare lo spettatore allo spazio/luogo teatro, all’attore in scena e alla letteratura. 3) Include e avvicina il pubblico al teatro e all’arte in generale, ma soprattutto alla propria emozione fisica, psicologica e al- l’empatia verso la comunità. Restituisce alla lettura il valore di formazione e di inclusione sociale. 4) Tramite sondaggi fatti con le nostre reti partner locali si sono verificati gli interessi e i desideri di coinvolgimento e partecipazione non tradizionale da parte del pubblico abituale di teatro. L’entrata in vigore della legge per la promozione e il sostegno della lettura del 5 febb. 2020, ci ha dato conferma finale e fiducia nel percorso intrapreso. 5) Fahrenheit 2.0 prevede la costruzione di un ensemble di artisti affiancati da mentor digitali e d esperti di narrazione transmediale, che, diretti del regista Marco Lorenzi, svilupperanno 6 progetti digitali partendo dai capolavori della letteratura. 6) E’ format innovativo, replicabile, multidisciplinare, un ibrido tra esperienza teatrale live, fruizione digitale e attivo coinvolgimento del pubblico, attraverso la domanda ingaggio, divenuta il movente: “Quale libro salveresti da rogo di Fahrenheit? e Perché?” una personale testimonianza sui libri da “salvare dal rogo”. Attraverso le nostre reti di media partner e storytelling raccoglieremo e racconteremo le testimonianze digitali sui libri da tutt’Italia. Si realizzeranno in totale 22 appuntamenti nel 2021 (?) (quale calendario – 2022?) I primi 10, tra giugno e settembre, saranno dedicati alla ricerca del ensemble sui libri scelti; con cadenza settimanale, tra ottobre e dicembre i successivi 10 incontri di creazione con il pubblico, di cui 5 talk con gli ospiti VIP. Si chiuderà con le 2 serate di Fahrenheit TV show, presentando i progetti emersi dal percorso con il pubblico in diretta. Partenariati attivi e mirati alla divulgazione, quali Circolo dei Lettori di Torino, Alliance Française Nazionale, Goethe-Institut Torino, Campus del Cambiamento, Università degli studi di Torino, Associazione C.A.R.P.E. e +Cultura Accessibile onlus. Un’importante collaborazione è quella con +Cultura Accessibile onlus. Il progetto prevede il coinvolgimento di un gruppo di disabili sensoriali per indagare il loro rapporto con la lettura, concentrandoci soprattutto sui giovani disabili sensoriali. Dai sondaggi si è verificato un rifiuto categorico della cultura tradizionale e della lettura da parte della categoria che utilizza la lingua dei segni Ita- liana, in acronimo LIS, per cui il nostro format digitale e meno tradizionale vuole poterli avvicinare alla fruizione più libera e interessata della cultura. Il progetto prevede la partecipazione diretta dei pubblici di riferimento in tutte le fasi: al processo creativo, alla drammaturgia, alla restituzione finale, in cui gli spettatori interagiscono con la performance. IL FUNZIONAMENTO DI UNA GIORNATA TIPO DI FAHRENHEIT.2 Attraverso la domanda-ingaggio aperta agli spettatori, questi vengono “invitati” a partecipare a uno o più appuntamenti di Fahrenheit a loro discrezione. Viene chiesto loro di rispondere alla domanda “quale libro salveresti dal rogo e perché?” e di portare all’incontro il libro scelto da “salvare dal rogo”. Nel corso dell’appuntamento di Fahrenheit, gli iscritti parteciperanno in presenza o in remoto alle attività di creazione, di discussione, di analisi, di destrutturazione delle performance che viene creata a partire dai romanzi scelti dai performer professionisti della compagnia. Gli spettatori verranno stimolati a partecipare a ogni fase della creazione dell’artista, diventando così “co-autori” della creazione. La giornata è arricchita dalla presentazione dei libri da parte degli spettatori, i quali in un immaginario cerchio digitale, o reale se possibile essere in presenza, raccontano agli altri il perché hanno deciso di salvare il libro con cui stanno partecipando al progetto e vengono invitati a leggerne un piccolo estratto. Attraverso domande condotte dal regista Marco Lorenzi si cercherà di andare sempre più a fondo delle motivazioni di scelta. Così come agli artisti della compagnia viene richiesto di approfondire costantemente il tema che vogliono comunicare con le loro performance necessarie per “salvare i loro romanzi”. Alcuni appuntamenti del calendario Fahrenheit intendono prevedere la presenza di un ospite di alto profilo culturale andando a creare degli appuntamenti speciali i “Fahrenheit talk”. I talk realizzati con figure rilevanti della cultura pop serviranno ad approfondire tematiche, curiosità, novità che nasceranno nell’arco del percorso. Il risultato di un viaggio come quello di Fahrenheit è quello di creare una biblioteca ideale, immaginaria e poi reale, nel luogo ospitante, composta dai romanzi scelti e salvati da tutti gli spettatori che incontreremo nel percorso e dai 6 romanzi scelti dagli artisti della compagnia. Questo progetto è un
Corsi di formazione

Stanno partendo le iscrizioni ai nostri Corsi di Formazione per le nuove professionalità legate alla cultura e all’audiovisivo. Ma non solo! La Masterclass 2021 è rivolta ai progettisti che desiderano accrescere le loro competenze in materia di accessibilità museale, una tematica sempre più avvertita che imporrà al nostro Paese di raggiungere standard qualitativi più elevati. La Giornata Studio, alla quale ci si può iscrivere senza partecipare al Corso, è un’esperienza fondamentale per amministratori e dirigenti che comprendono la priorità rappresentata dai processi inclusivi. Il Corso di respeaking permette un inserimento professionale di straordinario valore in numerosi settori nevralgici dell’impresa e dell’amministrazione. Si divide in due fasi: un percorso base che fornisce gli elementi indispensabili per utilizzare questa tecnica e un advanced che garantisce una preparazione definitiva a coloro che già hanno una conoscenza del respeaking. Il Corso di Accessibilità audiovisiva è giunto alla sua VII edizione e ha già assicurato a un gran numero di persone di entrare nel mondo del cinema e della televisione per offrire una competenza sempre più richiesta. I Corsi di +Cultura Accessibile costituiscono in Italia un punto di riferimento di avanguardia che apre prospettive di innovazione nelle innumerevoli opportunità offerte dalle professionalità del futuro. Le competenze acquisite grazie ai nostri Corsi possono essere applicate nei seguenti settori: patrimonio culturale pubblica amministrazione imprese private produzione cinematografica e televisiva scuola e università accessibilità e inclusione sociale e comprendono al loro interno le conoscenze indispensabili per diventare protagonisti in una società sostenibile e dinamica che si apre a nuovi orizzonti. Scopri i nostri Corsi di Formazione e mettiti in contatto con noi per avere informazioni più dettagliate Le testimonianze di chi ha partecipato ai Corsi di +Cultura Accessibile
Torinodanza accessibile

Un progetto del Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, nell’ambito di Torinodanza festival In collaborazione con Oriente Occidente nell’ambito del progetto Europe Beyond Access sostenuto dal programma Creative Europe, con Associazione Fedora e con +Cultura Accessibile Onlus Audiointroduzione e audiodescrizione a cura di WordUp Team Con il supporto di PASS AUDIO VIDEO Con il sostegno di Fondazione Compagnia di San Paolo – bando SWITCH_Strategie e strumenti per la digital transformation nella cultura SPETTACOLO DI DANZA ACCESSIBILE FONDERIE LIMONE MONCALIERI Via Pastrengo, 88 angolo via Eduardo De Filippo – Moncalieri (TO) Domenica 12 settembre 2021 ore 14.30 tour descrittivo e tattile sul palcoscenico con la compagnia ore 15.30 spettacolo con servizio di audiodescrizione PEEPING TOM in TRIPTYCH THE MISSING FLOOR – THE LOST DOOR – THE HIDDEN FLOOR prima nazionale Peeping Tom, la compagnia belga di Gabriela Carrizo e Franck Chartier, padroneggia un registro espressivo di originalità indiscussa nel panorama internazionale, interpretando una forma di teatro-danza dallo stile unico, originale, tagliente, radicale. Audiointroduzione disponibile sul sito di Torinodanza festival e sulla App ufficiale di Torinodanza http://www.torinodanzafestival.it/?portfolio=triptych BIGLIETTI Le persone con disabilità visiva, che usufruiscono del tour sul palcoscenico e del servizio di audiodescrizione, hanno diritto al biglietto ridotto a € 12,00 e l’eventuale accompagnatore ha diritto all’ingresso omaggio. È necessaria la prenotazione entro sabato 11 settembre. PRENOTAZIONI e INFO ass.ne.fedora@gmail.com – 0039 328 0960766